Noi traduttori professionisti dovremmo sempre far rileggere e controllare le nostre traduzioni a un collega o a un revisore. In pratica, però, soprattutto per una questione di tempo e di costi, spesso siamo costretti a rileggere da soli i testi che abbiamo tradotto, cercando di scovare gli eventuali errori che potrebbero esserci sfuggiti in corso d’opera (errare humanum est!).
Controllo ortografico e grammaticale
Ovviamente il controllo ortografico e grammaticale svolto in automatico da programmi di scrittura del pacchetto Office o dai programmi di traduzione assistita è di grande aiuto, ma non basta. Negli anni mi sono imbattuta in vari consigli utili su come procedere a una rilettura efficace, che vorrei condividere con i colleghi di NVI e con chiunque debba rivedere testi per lavoro o per altri motivi.
Quando hai finito di scrivere, fai una pausa: metti da parte il documento per almeno 20 minuti, fai una passeggiata, mangia un boccone, ascolta della musica. Riprendendo in mano il testo a mente fresca, guarderai la tua traduzione con occhi nuovi.
Stampa la traduzione (naturalmente su carta riciclata!): gli errori di battitura e di ortografia balzano più facilmente all’occhio se il testo è in versione cartacea. Guardando lo schermo, infatti, l’occhio tende a scansionare le informazioni in modo superficiale, mentre le parole scritte sulla carta stampata attraggono maggiormente la nostra attenzione.
Scomponi il lavoro in più fasi, altrimenti rischi di essere sopraffatto da tutti i dettagli che vuoi controllare, e verifica un elemento specifico diverso a ogni rilettura. Ad esempio, controlla prima l’ortografia, poi la punteggiatura, poi tutte le date, i nomi propri, gli spazi, gli elenchi puntati, ecc.
Rileggi il testo ad alta voce e lentamente, articolando bene ogni parola così come la vedi scritta. Attivando due sensi – vista e udito – anziché uno solo, si ha più probabilità di cogliere eventuali errori di quanto leggiamo nella mente o in fretta.
Quando correggi su carta, segnala gli errori che trovi, usando simboli specifici e penne di colore diverso, in modo che ti saltino all’occhio quando riprenderai in mano i fogli per correggere la traduzione al terminale. Contrassegna ogni modifica effettuata con un visto: se sei costretto a interrompere il lavoro o ti distrai, saprai esattamente a che punto eri arrivato
Sii consapevole dei tuoi punti deboli. Crea una lista degli errori che fai più di frequente, ti aiuterà a stare più attento alla traduzione successiva.
Il consiglio che negli anni mi ha evitato più brutte figure però è stato questo (dulcis in fundo!):
Rileggi il testo partendo dal fondo e all’indietro, affrontando ogni frase come se fosse un entità separata. In questo modo, anziché seguire il filo del discorso e farti influenzare dal significato e dal contenuto del testo, riuscirai a concentrarti esclusivamente sull’ortografia di ogni singola parola.
E ora un piccolo test: nel testo che hai appena letto ci sono tre errori (un errore grammaticale – uno di quelli pesanti, che la maestra avrebbe sottolineato con la penna rossa – un errore di ortografia e uno di punteggiatura). Se non li hai ancora individuati, torna indietro e inizia a rileggere 😊
Per una rilettura professionale dei tuoi testi rivolgiti al NVI.
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