Traduttore, COVID19 e gli italiani nei Paesi Bassi

DiLuigi Barone

Traduttore, COVID19 e gli italiani nei Paesi Bassi

Dopo aver notato, dall’insorgere della crisi Covid19, che molti degli italiani qui residenti e che usiamo chiamare expat non seguono da vicino gli sviluppi del mondo olandese, e che, mi si consenta, continuano a vivere spesso in un mondo separato dalla realtà olandese di ogni giorno, continuando per anni a parlare solo e soltanto in inglese ovunque, mi venne in mente di creare un qualcosa di semplice e utile.

Nella mia vita privata traduco, eseguo incarichi di interpretariato, ma sono anche membro del Comitato degli Italiani residenti all’Estero, il Comites.

Comitato degli Italiani residenti all’Estero

Istituzione con elezione dei membri del consiglio da parte della comunità italiana, che è il diretto interlocutore, per legge (italiana) dell’ambasciata italiana. In breve, il Comites è portavoce della comunità italiana qui residente e comunica direttamente con l’Ambasciata italiana.

L’approccio olandese della crisi per il Covid19 viene largamente commentato dagli italiani, sia immigrati recenti sia residenti da lungo tempo e bilingui, come lasso o semplicemente “diverso”.

Iniziare una discussione su quale approccio sia da seguire, o dire che qui si lascia la libertà al singolo su come meglio comportarsi (in luogo di divieti, pattugliamenti, autocertificazione) non mi piaceva per nulla.

Un traduttore che (non solo) traduce….

Ho pensato che la pagina Facebook del Comites, non molto nota tra gli italiani qui residenti – a parte per qualche intervento su eventi che organizzavamo, elezioni in Italia o altre manifestazioni culturali o artistiche – potesse servire a fornire informazione su cosa “succedeva qui” per quanto riguarda le misure del governo Rutte.

E così, dal primo comunicato pubblicato il lontano 18 marzo (solo 618 visualizzazioni) con cadenza quasi settimanale o in ogni caso immediatamente dopo le conferenze del martedì sera di Rutte e del suo ministro De Jonge o altri ministri, a oggi, 9 dicembre, arrivo con tutti i post pubblicati su questo argomento a un totale di 167.465 visualizzazioni, da un minimo di 618 (il primo, infatti) a un post del 18 agosto con il più alto numero di visualizzazioni, ben 14.938.

I 30 post sul Covid19 nei Paesi Bassi danno una media di 5582 visualizzazioni.

Teniamo conto che la comunità italiana non è coesa, ognuno vive nella propria città e che le associazioni che esistevano anni fa sono praticamente scomparse, come il Fogolar Furlan o i circoli sardi…

Eppure la comunità è superiore a 50.000 italiani.

Su questo social network invece fioriscono da tempo gruppi col nome di Italiani a…. o simili, più meno grandi e dotati o meno di contenuto informativo e non frivolo.

Non posso che compiacermi con il grande successo, sia pure per una pandemia, di questo mio modesto tentativo di fornire informazioni.

I post vengono condivisi sempre di più su vari gruppi di italiani interessati, e così si raggiungono questi alti risultati di visibilità.

@Luigi Barone

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