Spesso si pensa che chiunque parli due lingue possa fare da interprete. E invece non c’è niente di più sbagliato. L’interpretariato è una professione vera e propria, dove non basta conoscere le lingue. Si può interpretare simultaneamente o consecutivamente. In una conferenza ad esempio, l’interpretazione è solitamente simultanea (mentre l’oratore parla, l’interprete traduce), invece in una conversazione tra due persone l’interpretazione è consecutiva: l’interprete traduce dopo che l’oratore ha parlato. Quest’ultima forma di interpretariato può essere suddivisa a sua volta in due fasi: una di ascolto e una di produzione.
Leggi tuttoNoi traduttori professionisti dovremmo sempre far rileggere e controllare le nostre traduzioni a un collega o a un revisore. In pratica, però, soprattutto per una questione di tempo e di costi, spesso siamo costretti a rileggere da soli i testi che abbiamo tradotto, cercando di scovare gli eventuali errori che potrebbero esserci sfuggiti in corso d’opera (errare humanum est!).
Leggi tuttoContinuano ad arrivarmi e-mail con richieste di traduzioni o di servizi di interpretariato, redatte di solito in brevi frasi, preferibilmente piene di abbreviazioni.
E, sempre di più, la mia risposta è quella di sentirsi per telefono, al fine di chiarire importanti punti su una traduzione o un punto su cui messaggi o “messaggini” non si prestano ad essere usati, per far capire al richiedente o a me, il richiesto, di che cosa si sta parlando e che cosa si desidera avere.
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